FAMIGLIA MARCUZZI


...a Reana del Rojale

L’indagine è iniziata dai Libri Canonici della parrocchia di Reana del Rojale, dove è registrato il battesimo del nonno Eugenio. Di generazione in generazione sono arrivato al battesimo di:

2-10-1651 Joseph, figlio di Marco Marcutius et Elisabeth,

che è la prima registrazione dei Marcuzzi a Reana.

Le registrazioni dei LCR iniziano nel 1594, e tra questa data ed il 1651 non sono annotati altri Marcuzzi, quindi si deduce che la famiglia è giunta a Reana nella seconda metà del 1600.

Dai LCR si ricava, per via indiretta, che in tale periodo sono arrivati:

Dominicus (deceduto il 15-11-1675)

Dominica, consorte di Dominicus, (dec. 2- 8-1675 )

Paula, figlia di Dominicus, (madrina al battesimo di Valentino Pigani il 22-10-1651 e sposa di Stefano Fator di Rizzolo il 24-11-1652)

Beltramina, f. di Dom., (sp. Giorgio Zorzutti di Vergnacco il 31-12-1658)

Augustina, f. di Dom. (sp. Valentino di Treppo il 24-11-1660)

Marco (dec. 28-6-1667)

Elisabeth, consorte di Marco,

Augustina, f. di Marco, (dec. 26-4-1662)

Lucia, f. di Marco, (sp. J.Baptista Petriz di Tricesimo il 7-2-1670)

Anna, f. di Marco, (sp. Leonardus Codutti di Alnicco il 6-2-1676)

Petrus, f. di Marco, (dec. 24-11-1676)

J.Baptista (padre di Tranquilla, battezzata il 19-7-1655)

Biltrandus(padre di Rosana, battezzata il 21-11-1661)

Dominicus e Marcus sono nominati, in molti documenti, col titolo di Magister (artigiano); tuttavia non è specificato il tipo di attività svolta.

Le notizie riportate nei LCR non sono sufficienti a stabilire le relazioni di parentela tra Dominicus, Marcus, J.Baptista e Biltrandus.

Ho vagliato varie possibilità e sono giunto alla conclusione che l’ipotesi più verosimile è che Dominicus sia il padre di Marcus, J. Baptista e Biltrandus e che egli sia nato a Vergnacco.

Infatti i luoghi di provenienza più probabili sono Qualso e Vergnacco, altre frazioni del Rojale, dove nel 1500 erano residenti alcune famiglie Marcuzzi.

In tali parrocchie è registrata la nascita di

Domenico (Vergnacco 7-3-1594), figlio di Beltrando (1565 c.a), figlio di Andrea (1536 c.a).

Domenico tuttavia non ha discendenza registrata né sui LCV né sui LCQ. Si può pensare che egli si sia sposato in altra località (per esempio Savorgnano) e che in un secondo tempo si sia spostato con tutta la numerosa famiglia a Reana, più precisamente a Remugnano, come indicato nel matrimonio di Carolus f. di Marcus.

Noto che i LC di Tricesimo non riportano Marcuzzi prima del 1651 e che non ho consultato i LC di Savorgnano, confinante con Reana, dove forse potrei trovare i dati mancanti.

A Reana da Marcus ed Elisabetta nascono:

2-10-1651 Joseph

3-6-1653 Carolus

11-10-1655 Biltrandus

Da Biltrandus deriva la genealogia di mio nonno Eugenio.

La sequenza genealogica è la seguente:

Petrus (1690) figlio di Biltrandus (11-10-1655) e Dominica.

Nel LC, alla nascita di Petrus, anche Biltrandus viene indicato come Magister.

Nell' archivio di Maria Grazia Marcuzzi (AMGM) è conservato un contratto di affitto di un terreno (detto Pustote, presso Rizzolo) stipulato nel 1724 da Pietro, figlio di Beltrame, detto Vida; un secondo contratto analogo è del 1730.

Jacobus (1726) f. di Petrus e Cecilia

Sempre nell' AMGM troviamo due contratti d'affitto di terreni, uno (1777) stipulato da Giacomo (in questi documenti i nomi sono in Italiano) ed uno (1784) stipulato da Giacomo assieme al nipote Pietro (nato nel 1762) q. Beltrame ( da non confondere con Petrus, nato nel 1690). Questo contratto stipulato assieme zio-nipote sta ad indicare che le famiglie dei discendenti maschi di Petrus (1690) non si sono ancora divise.

Francesco (1764) f. di Jacobus e Catherina

Francesco, unico figlio maschio di Giacomo, si dà molto da fare; nell'AMGM ci sono numerosi contratti di affitto e di acquisto di terreni, tra cui l'acquisto (1808) di Nojaret (noccioleto), prato in quel di Rizzolo, e varie lettere di sollecito per la riscossione di affitti di case e di terreni di proprietà della famiglia.

Da questi scritti si nota che Francesco scrive con bella calligrafia e con ottima padronanza della lingua italiana.

Giacomo (1790) f. di Francesco e Margherita

Giacomo è Esattore Comunale e Fabbriciere dellaParrocchia di Reana.

La famiglia è ancora unita, infatti alcuni contratti sono stipulati assieme al fratello Giuseppe (1795).

Mentre Giuseppe è illetterato, Giacomo dimostra di aver frequentato le scuole, infatti i documenti redatti da lui sono scritti con bella calligrafia e con proprietà di linguaggio.

Nel 1848 viene redatto un documento da cui risulta la divisione dei beni di famiglia tra i fratelli Francesco e Giuseppe.

Nel 1850 Giacomo estingue un mutuo, contratto nel 1832, fa testamento e poco dopo muore.

Dai documenti risulta che c'è anche un terzo fratello, forse il più giovane, G.Battista, il quale è gia' deceduto nel 1839 ed ha lasciato due figli che risiedono a Vienna.

Fino alla fine del 1700 in molte nascite è indicato che i Marcuzzi abitano a Remugnano, dall' inizio del 1800 sempre dai LC si apprende che i Marcuzzi si sono trasferiti a Reana.

La casa che li ospita è molto grande ed è posta sulla destra della strada che congiunge Reana alla strada statale Pontebbana (di fronte al vecchio asilo), successivamente la famiglia si sposta in una casa sulla sinistra della stessa strada, dietro la chiesetta di Santa Maria degli Angeli (detta la Gleseute). Quest’ultima casa aveva un gran portone in pietra per il passaggio dei carri, le abitazioni davano sulla strada, c'era una grande aia con in fondo le stalle, il fienile ed il granaio, dietro le stalle un grande orto.

Oggi esiste ancora quella casa, anche se molto ristrutturata, sulla parte anteriore è stato aperto un negozio di alimentari, mentre il portone è stato abbattuto per fare posto ad una villetta.

Rimangono ancora i locali delle stalle, in parte modificati, che ora sono adibiti a garage e magazzino, ed il grande orto posteriore.

Francesco (1815) f. di Giacomo ed Elisabetta Silvestri

Francesco è unico figlio maschio ed ha una sola sorella Margherita, sposa Rosa Linda, appartenente ad una famiglia importante del paese, dispone di buone risorse finanziarie, tanto da poter prestare denaro ai compaesani (così si tramanda in famiglia) e da poter sistemare adeguatamente i suoi numerosi figli.

Infatti essi differenziano le proprie attività in quanto, secondo la legge sull'eredità vigente nell'impero austro-ungarico, al quale allora apparteneva il Friuli, la proprietà dei campi sarebbe toccata di diritto al primogenito.

La famiglia si era così organizzata:

Giacomo (1841): carriera ecclesiastica, diventerà Canonico nella chiesa metropolitana di Udine;

Giuseppe (1843): la campagna;

Pietro (1848): ufficio postale di Reana,

Luigi(1850): agricoltore, sposato ad Ara di Tricesimo;

Celestino (1852): negozio di alimentari;

Massimino (1855): sottufficiale dei Carabinieri.

Si nota che

Giacomo fu insigne studioso, scrisse un libro sui “Sinodi Aquileiesi”. Questo volume raccoglie la storia di tutti i Sinodi tenutisi ad Aquileia dall'anno 381 d. c. (primo Sinodo) fino al 1740 (ultimo Sinodo). Giacomo pubblicò inoltre numerosi studi di storia locale, tra cui “ La Parrocchia di Reana del Rojale ed i suoi Rettori “ ed. 1910.

Celeste era un esperto fornaio, con grande intraprendenza aprì un panificio a Roma-Ponte Milvio. In seguito ad una piena del Tevere il suo negozio venne devastato dalle acque del fiume. Celeste perse tutto e dovette tornare al suo paese, dove con l'aiuto della famiglia aprì un negozio di alimentari (allora l' unico del paese).

Giuseppe (1843) f. di Francesco e Rosa Linda

Giuseppe compì un lungo servizio miltare (oltre dieci anni, dal 1864 al 1874), prima sotto l'Impero Austro Ungarico, poi sotto il Regno d'Italia. Egli si vantava con i compaesani di non aver mai inflitto punizioni corporali ai sottoposti; in paese, era soprannominato l'Ungherese, forse per aver svolto parte del servizio militare in Ungheria o forse per il suo modo di fare molto rigido.

Il padre di Rosa Caucigh, moglie di Giuseppe, possedeva un'avviata osteria (Osteria di Zorut - tuttora esistente ) a Cividale, al di là del Ponte del Diavolo.

Con il passaggio del Friuli al Regno d’Italia (26-7-1866) le leggi sull'eredità si adeguarono a quelle italiane, per cui i campi, che sotto l'Austria sarebbero stati assegnati a Giuseppe, vennero suddivisi tra tutti i fratelli.

Eugenio (1880) f. di Giuseppe e Rosa Caucigh.